RASSEGNA STAMPA

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... La serata ruota tutta attorno al cello di Enrico Dindo. Uno strumentista che conosciamo e del quale non possiamo che ribadire in toto l'assoluta eccellenza.....

Sostakovic Concerto per violoncello n° 2 op. 126
Orchestra Sinfonica di Milano "G. Verdi"
Junichi Hirokami, direttore

 

Elsa Airoldi

...con un suono dolce, fluido e un'adesione completa alla doppia natura del bellissimo concerto: brillantezza virtuosistica e intimità romantica. La dolcezza del secondo movimento, ad esempio, era da antologia. E il finale in pianissimo, sfumato a poco a poco, ha scatenato applausi fragorosi.

Dvorak - Concerto per violoncello op. 104
Orchestra Nazionale della Rai
Franck Shipway, cond.

 

P. Gallarati

…Enrico Dindo tra i quattro o cinque violoncellisti migliori del mondo occupa un posto a sé, per spiccata individualità dello stile e qualità del suono. Dindo ha un gusto raffinato, una cavata elegantissima, un suono filante come morbida seta.
…Per lui la vita del suono è atmosferica, leonardesca: ama lo sfumato, la morbidezza, l'agilità trasvolante e leggera, la cantabilità espansa ma senza enfasi.. ascoltarlo nella "Sinfonia Concertante" è stata un'avventura…
…Inutile dire che Dindo è stato fantasmagorico.

Prokofiev - Sinfonia Concertante op. 125
Orchestra Nazionale della Rai
Alexander Lazarev, cond

 

P. Gallarati

…..Enrico Dindo, un violoncellista che non rinuncia mai alla forza espressiva del suono, e che in questo Schumann trova in particolare una cifra espressiva di straordinaria misura e intensità: nel colore e nel calore del suo bellissimo timbro non c'è traccia di affettazione sentimentale esasperata, ma brilla una vena poetica intima ed elegante, di rarefatta e patetica poesia, che il fraseggio delinea con partecipazione vibrante e precisa.
E anche quando, alla fine, le ragioni del virtuosismo sembrano prevalere nel dettato schumanniano, Dindo, pur cesellando ogni agilità con impeccabile precisione, conserva nel suo approccio interpretativo una misura esemplare, frutto di una consapevolezza stilistica davvero autorevole.

Schumann - Concerto per violoncello
Orchestra dell'Arena di Verona
Hubert Soudant, cond

 

C. Galla

Ha gareggiato con i grandi in cavata morbida, sicura e flessuosa, capace di comunicare al pubblico rare emozioni di "pianissimo" terso e vellutato, alternato ad arcate solide di bassi vigorosi, a canto intensamente spiegato, al piacere di volatine supersoniche di presa mirabolante sugli ascoltatori.

Dvorak - Concerto per violoncello op. 104
Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia
Myung-Whun Chung, cond

 

R. Bonvicini

"Interpretare la Sinfonia Concertante di Prokofiev richiede bravura, musicalità e intelligenza interpretativa. In questa impresa Enrico Dindo ha raggiunto la perfezione: la sua "cavata", sorprendente e suggestiva, ha connotato con esattezza la cantabilità alla russa ed il suo virtuosismo ha reso con scioltezza gli artifici quasi paganiniani di una polifonia piena di inventiva e di imprevedibili risorse."

Prokofiev - Sinfonia Concertante op. 125
Orchestra del Teatro Marijnsky di San Pietroburgo
Valery Gergev, cond

 

A. Cavicchi

"...prova straripante di Enrico Dindo. Bellezza del suono e lucido controllo tecnico, ma anche un'intensità e una mobilità di fraseggio capaci di restituire il percorso del singolare capolavoro con la tensione di un ardente monologo."

Schumann - Concerto per violoncello
Orchestra della Toscana
Paul Goodwin, cond

 

G. Rossi